Il console Cicerone interroga Catilina - TANDEM versione Cicerone
Il console Cicerone interroga Catilina
versione latino Cicerone libro Tandem
Hesterno die, cum domi meae paene interfectus essem, senatum in aedem Iovis Statoris Convocavi, rem omnem ad patres conscriptos exposui....
Traduzione n. 1
Ieri, dopo che per poco non ero stato ammazzato in casa mia, convocai il Senato nel tempio di Giove Statore, esposi ogni cosa ai Senatori.
Quando Catilina vi è arrivato, quale senatore lo ha chiamato, chi lo lo ha salutato, chi poi lo ha guardato come un cittadino corrotto e non piuttosto come un il peggior nemico? Che anzi i più in vista del suo ordine hanno lasciato vuota e abbandonata quella parte dei banchi, alla quale lui si era avvicinato.
Allora io domandai a Catilina se fosse stato o neno in una riunione notturna da Marco Leca. Poiché lui, uomo estremamente sfrontato, colpevole in cuor suo, dapprincipio taceva, ho reso pubbliche tutte le altre cose: ho reso noto che cosa avesse fatto quella notte, che cosa avesse stabilito nella prossima, in che modo avesse pianificato l’andamento di tutta la guerra.
Poiché esitava, era confuso, gli chiesi perché esitasse a partire per lì dove già da tempo aveva preparato l’esercito.
traduzione n. 2
Ieri dopo che nella mia casa fui quasi ucciso ho convocato il senato nel tempio di Giove Statore e ho riferito l'intera faccenda ai senatori.
Dopo che arrivò Catilina, quale senatore lo chiamò, chi infine lo guardò come un cittadino scellerato e non piuttosto come un nemico assai pericoloso?
Anzi i capi di quella classe lasciarono nuda e vuota quella parte di seggi verso la quale Catilina si era avvicinato. Qui io chiesi a Catilina se fosse stato in una riunione notturna con Mario o no. Dopo che egli, uomo molto pericoloso, riconoscendosi in coscienza colpevole, non ebbe risposto svelai il resto.
Poiché tardava a rispondere, chiesi perché dubitasse di andare là dove, già da tempo si preparava ad andare.