Alessandro e il medico Filippo - Tantucci Plus
Tantucci Plus 1 pagina 246 numero 16
Alexander Magnum Tarsum pervenerat ... Alexander sanitatem recepit.
Alessandro Magno era giunto a Tarso, dove fu colpito [lett.: «venne conquistato»] dalla bellezza del fiume Cidno.
Lì, sporco [lett.: «carico»] di polvere e di sudore, aveva deposto le armi e si era immerso nella gelida acqua del fiume per il suo refrigerio. Allora la rigidità s'impadronì di colpo dei suoi muscoli, la (sua) voce si bloccò [lett.: «fu interrotta»] ed (egli) si ritrovò non solo (senza alcuna) speranza di medicamento, ma anche [lett.: «neanche»] senza il rallentamento [lett.: «dilazione»] del pericolo. C'era un solo medico tra quelli del re [lett.: «c'era uno solo tra i medici del re»], di nome Filippo, che prometteva una medicina per la salvezza di Alessandro.
Ma una lettera di Parmenione che era stata spedita dalla Cappadocia il giorno prima rendeva il medico sospetto. Parmenione, infatti, ignaro dell'infermità di Alessandro, aveva dubitato dell'onestà di Filippo, poichè – così scrisse il comandante ad Alessandro – era stato corrotto con una grande somma di denaro da Dario, re dei Persiani. Tuttavia Alessandro preferì fidarsi dell'onestà [lett.: «credere all'onestà»] del medico piuttosto che morire di una malattia certa.
(Alessandro) prese la coppa (della medicina) e, contemporaneamente, diede la lettera a Filippo e rivolse i suoi occhi verso il medico. Appena vide il medico tranquillo, sorrise sereno. Alessandro riacquistò la salute dopo pochi giorni. (da Giustino)(by ilmurettodipaolo)