Combattimenti di Cesare dopo lo sbarco in Britannia

Caesar, exposito exercitu et loco castris idoneo capto, ubi ex captivis ...

Cesare, dopo aver sbarcato l'esercito e preso un logo idoneo per l'accampamento, quando seppe dai prigionieri in quale luogo si erano accampate le truppe del nemico, dopo aver lasciato presso il mare dieci coorti e i cavalieri, affinché fossero di guardia alle navi, dal terzo turno di guardia si diresse verso i nemici.

Aveva lasciato le navi sulla costa sabbiosa (lett. : "soffice") e scoperta, legate alle ancore, e aveva preposto alla guarnigione per le navi Q. Atrio. Quanto a sé, dopo aver alquanto avanzato durante la notte, infine avvistò le truppe dei nemici.

Quelli, dopo essere avanzati verso il fiume con la cavalleria e con i carri, incominciarono a bloccare i nostri da un luogo più alto e ad ingaggiare battaglia. Respinti dalla cavalleria si rifugiarono nei boschi, poiché avevano trovato un luogo ben protetto sia per conformazione naturale che per il lavoro di fortificazione, che avevano predisposto già in precedenza ai fini di una guerra intestina: infatti, una volta tagliati gli alberi fitti, tutti gli accessi erano stati sbarrati.

Gli stessi, sparsi fuori dai boschi, resistevano e impedivano che i nostri entrassero all'interno delle fortificazioni. Ma i soldati della settima (legione), formata la testuggine, e accostato un terrapieno alle fortificazioni, conquistarono il luogo e cacciarono quelli dai boschi, riportando poche perdite.

Versione tratta da: Cesare

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