E' utile il confronto con i coetanei
Ante omnia futurus orator, cui in maxima celebritate et in media rei publicae luce vivendum ...
Che prima di ogni cosa il futuro oratore, il quale deve vivere in una grandissima folla e al centro della luce della vita pubblica, si abitui fin da fanciullo a non temere gli uomini e a non sbiadire in un'esistenza solitaria e, per così dire, appartata.
La mente di lui, che in isolamenti di quel genere o si indebolisce, o, al contrario, si gonfia di una frivola fiducia in sé, deve essere sempre stimolata ed innalzata: infatti è inevitabile che colui che non si paragona a nessuno accordi troppo a sé stesso. Nelle scuole nascono anche amicizie, le quali perdurano con grande solidità fino alla vecchiaia, nutrite di una specie di legame sacro.
Dove apprenderà l'allievo lo stesso senso, che viene detto "comune", quando si sarà messo in disparte dalla società degli uomini? Aggiungi che a casa può apprendere quelle sole cose che saranno insegnate a lui personalmente, a scuola può apprendere anche quelle cose che saranno insegnate agli altri. Ogni giorno sentirà molte cose venire approvate, molte cose venire corrette, sarà utile (per lui) la svogliatezza di qualcuno che viene castigata, sarà utile (per lui) la diligenza che viene lodata, l'imitazione sarà stimolata dalla lode, reputerà vergognoso essere inferiore ad un compagno, (reputerà) bello essere stato superiore ai più bravi.
Tutte queste cose accendono gli animi, e, ammesso che l'ambizione di per sé sia un difetto, tuttavia essa è spesso la causa delle virtù.