Erat tum inter equites tribunus militum A. Cornelius Cossus, eximia pulchritudine corporis animo ac viribus ...
In quel tempo, fra i cavalieri, c'era il tribuno militare A. Cornelio Cosso, di straordinaria bellezza del corpo, e pari per coraggio, forze e lignaggio.
Egli, dopo che a Veio aveva visto le turme Romane tremanti, e Tolumnio, il re dei nemici, in abito regale mettersi in mostra in mezzo a tutto l'esercito, disse a gran voce: È questo qui il violatore del trattato, e il trasgressore del diritto dei popoli?
Io ora sto per offrire questa vittima, dopo che sarà stata uccisa, ai Mani degli ambasciatori. E dopo aver dato un colpo con gli speroni, si avventò con la lancia pronta contro quel solo nemico e, dopo che, colpitolo, l'aveva disarcionato dal cavallo, saltò immediatamente anch'egli giù dal cavallo. Lì, rimanda a terra per mezzo dell'umbone il re che si rialzava, e, dopo averlo riaggredito più volte con la lancia, lo fissa al terreno.
A quel punto, portando vittorioso sulla punta dell'asta le spoglie tolte dal corpo esanime e la testa mozzata, mise in fuga tutti i nemici, per mezzo della paura dell'uccisione del re.