La virtù di una donna (II)

At Sex. Tarquinius mala libido Lucretiae propter formam et spectatam castitatem cepit ergo iuvenis paulo post Collatiam cum comite uno noctis tempore...

Ma un desiderio inappropriato di Lucrezia, per via della bellezza e della castità osservata, si impadronì di Sesto Tarquinio: così il giovane, poco dopo, si recò di nuovo a Collazia durante la notte, con un solo compagno, aggredì Lucrezia con la spada, e manifestò alla donna il suo amore.

Poiché né con le parole, né con la forza riuscì a piegare l'ostinato animo di Lucrezia, alla paura aggiunse il disonore: Io ti ucciderò, e poi, vicino al tuo corpo, porrò il cadavere nudo di uno schiavo: tutti penseranno ad un turpe adulterio.

Così, grazie alla paura del disonore, la depravazione vinse l'ostinata pudicizia. Lucrezia, triste per una sventura così grande, inviò un messaggero al padre a Roma, e ad Ardea al marito: Venite rapidamente insieme ad amici fidati: è capitato un episodio tremendo.

Quando il marito e il padre furono presenti, trovarono Lucrezia malata nel letto. Allora la donna disse: O Collatino, le tracce di un uomo estraneo sono nel tuo letto; ma solo il corpo è stato violato, l'animo è innocente; la morte ne sarà testimone.

Versione tratta da: Livio

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