Ser. Galbam cum legione XII et parte equitatus in Nantuates, Veragros Sedunosque ...
Mandò Ser. Galba con la dodicesima legione e parte della cavalleria contro i Nantuati, i Veragri e i Seduni, che si estendono dal lago Lemanno e dal fiume Rodano sino alle sommità delle Alpi.
Cesare, infatti, voleva che si aprisse una strada attraverso le Alpi, verso i punti dove i mercanti erano soliti passare, con grande pericolo e pesanti gabelle. Galba, dopo che ebbe compiuto con successo alcuni combattimenti, e dopo che ebbe espugnato numerosissimi loro fortilizi, dopo che da ogni parte gli furono stati inviati ambasciatori e consegnati ostaggi, e dopo che la pace fu stata stipulata, stabilì di disporre due coorti presso i Nantuati, e di passare egli stesso l'inverno, con le restanti coorti di quella legione, in un villaggio dei Veragri, che è chiamato Octoduro;
e poiché questo villaggio era diviso in due parti da un fiume, egli concesse ai Galli una parte di questo villaggio, mentre assegnò alle coorti l'altra, dopo che essa fu stata lasciata vuota da questi (dai Veragri). Fortificò quel luogo con un vallo e con un fossato. Dopo che ebbero trascorso alcuni giorni di stanziamento invernale, e dopo che ebbe ordinato che del grano fosse portato in quel luogo, all'improvviso venne informato per bocca degli esploratori che da quella parte del villaggio che egli aveva lasciato ai Galli, durante la notte, erano andati tutti via, e che i monti che erano lì a ridosso erano occupati da una grandissima massa di Seduni e di Veragri.
Era avvenuto, per alquante ragioni, che improvvisamente i Galli avevano preso la decisione di ricominciare la guerra.