Annibale attacca la città di Casilino
Hannibal, castris ante ipsa moenia positis, parvam urbem parvumque praesidium summa vi atque omnibus...modico imposito, ne omissa res videretur, in hiberna Capuam concessit.
Annibale, collocato l'accampamento (castrae castrorum plurale) davanti alle mura stesse, si appresta ad attaccare con tutte le truppe e con la massima forza la piccola città ed il piccolo presidio, e mentre (li) incalza e (li) aggredisce, dopo aver circondato da ogni parte le mura con una cerchia, perde alcuni soldati, ciascuno (di essi) molto coraggiosi, e i colpiti li allontana dal muro e dalle torri.
Molti di più ne sarebbero caduti se non fosse sopraggiunta la notte al combattimento. Il giorno successivo gli animi di tutti si accesero per prendere(le) d'assedio, in specialmente dopo che fu promessa una corona turrita d'oro (a tutti). Quindi si iniziò ad inviare avanti anche le vinee e a scavare gallerie. Contro i differenti tentativi dei nemici non mancavano da parte degli alleati dei Romani né il vigore né la destrezza;
finché alla fine anche la vergogna allontanò Annibale dall'impresa, e fortificato l'accampamento e posta una modesta guarnigione, affinché non sembrasse che l'azione fosse stata abbandonata, si ritirò a Capua negli alloggiamenti invernali.