Versione URBIS ET ORBIS - Grande utilità dei fiumi e dei venti - Cicerone
libro Urbis et Orbis vol. 2 n 81 pag. 41
Grande utilità dei fiumi e dei venti
versione latino Cicerone
Egyptum Nilus inrigat et, cum tota aestate obrutam appletamque tenuit, tum recedit mollitosque et oblimatos agros ad serendum relinquit. Mesopotamiam ...
(il testo latino continua... la traduzione è tutta)
Il Nilo allaga l'Egitto e dopo averlo tenuto sommerso per una intera estate se ne allontana e lascia il terreno, cosi ammorbidito e concimato, pronto per la semina.
La Mesopotamia deve la sua fertilità all'Eufrate che si può dire introduca ogni anno in quella regione nuovi campi coltivabili. L'Indo, il più grande di tutti i fiumi, non si limita ad ammorbidire e a concimare i campi con le sue acque, ma provvede anche a seminarli, se è vero che, a quanto si dice, trascina con sé gran quantità di semi di cereali.
L'Indo, il più grande di tutti i fiumi, non si limita ad ammorbidire e a concimare i campi con le sue acque, ma provvede anche a seminarli, se è vero che, a quanto si dice, trascina con sé gran quantità di semi di cereali.
E quanto propizio e salutare, e non per gli uomini soltanto ma anche per gli animali e per i vegetali, è il dono dei venti etesii;
sono essi che con il loro alitare attenuano gli eccessi del calore estivo e sempre da essi dipende la sicurezza e la celerità delle rotte marine.