Sedizione dei soldati di Domizio
Divulgato Domiti consilio milites, qui erant Corfinii, prima vesperi secessionem faciunt..et L. Domitium vivum in eius potestati tradere.
Resa nota la proposta di Domizio i soldati che erano a Corfinio sul far della sera si appartano per discutere e, tramite i tribuni militari e i centurioni e i più stimati dei camerati, parlarono tra loro in questi termini: [osservano] che sono assediati da Cesare; che sono quasi complete le opere di difesa [osservano] che Domizio, loro comandante, sperando e confidando nel quale avevano resistito, abbandonati tutti, progetta di fuggire tradendo tutti; [concludono] di dover tener conto della propria salvezza.
In un primo momento i Marsi cominciano a dissentire da loro ed occupano quella parte di città che sembra la più fortificata; nasce tra loro un contrasto tanto grande che tentano di venire alle mani e decidere il contrasto con le armi. Dopo poco [tempo], tuttavia, mandati dei messaggeri da una parte e dall'altra, conoscono ciò che ignoravano sulla fuga di Lucio Domizio.
Tutti, di conseguenza, all'unanimità, circondano ed incarcerano Domizio, presentatosi in pubblico, ed inviano a Cesare alcuni di loro come legati: [sostengono] di essere pronti ad aprire le porte, a fare ogni cosa che eventualmente egli abbia ordinato (ordinerà) ed a consegnare Lucio Domizio vivo in suo potere.
Versione tratta da Cesare