I due Arcadi - Versione Verba Manent
Duo Arcades amici ad urbem Megaram una iter faciebant. Postquam in urbem pervenerant, unus Postquam in urbem pervenerant, unus ad cauponam devertit, alter ad hospitem. Sed media nocte unus, dum domi...... facinoris suis poenas solvit.
Due amici Arcadi facevano lo stesso viaggio alla città di Megara. Dopo che erano arrivati nella città uno alloggiò presso una taverna, l'altro da un amico di famiglia.
Ma a mezzanotte, mentre uno dormiva tranquillamente a casa del suo amico di famiglia, vide in sogno il compagno, che piangeva e pregava l'amico così: " Amico, soccorrimi, perché il taverniere vuole uccidermi per il mio denaro!". Infatti l'uomo aveva (dativo di possesso: all'uomo era...) un'abbondante patrimonio e quello con grande imprudenza aveva portato con sé molte monete per il lungo viaggio.
L'amico, dunque, in un primo momento rabbrividì e si alzò, poi, dopo che il sogno era svanito, si placò e tornò a letto. Mentre dormiva, l'amico riapparve di nuovo in sogno e disse: "Poiché non sei venuto in mio aiuto quando ero ancora vivo, ora almeno vendica la mia morte! Infatti il taverniere mi ha ucciso, mi ha buttato dentro un carretto e ha gettato sterco e terra sul mio corpo.
Domani quando si sarà fatto giorno (illucesco futuro anteriore), l'assassino uscirà dalla città con il carro; tu, va (imperativo) all'alba alla porta e denuncia il fatto ai magistrati!". Di mattina l'amico andò alla porta e denunciò il delitto: così il taverniere pagò le pene del suo ignobile delitto.
(by Vogue)