Augusto racconta le sue imprese

Bella civilia externaque toto in orbe terrarum saepe gessi victorque ...

Ho combattuto spesso le guerre civili e esterne nell'intero universo e da vincitore ho avuto riguardo di tutti i cittadini che chiedevano perdono.

Ho preferito tutelare che distruggere le genti straniere, alle quali si potè perdonare in sicurezza. Per le imprese compiute prosperamente per terra e per mare da me o per mezzo dei miei legati il senato devretò cinquantacinque volte che bisognava supplicare gli dèi immortali; non ricevetti la dittatura conferitami sia quando ero assente che quando ero presente dal popolo e dal senato.

Nei miei trionfi furono condotti dinanzi al mio carro i re o per meglio dire i nove figli dei re. Ero stato per tredici volte console quando scrivevo queste cose. Il mio nome per decisione del senato fu incluso nel carme saliare e fu sancita per mezzo di una legge che mi venisse attribuito il potere tribunizio. Placai il mare dai predoni; consegnai per subire il supplizio dopo che furono catturati quasi trentamila servi, che erano fuggiti dai loro padroni e avevano impugnato le armi contro lo stato.

Aumentai i confini di tutte le province del popolo romano, che avevano le popolazioni confinanti le quali non obbedivano al nostro impero; ho aggiunto l'Egitto all'impero del popolo romano. Ho superato tutti per autorità, non ho avuto un potere maggiore di tutti gli altri, che ebbi come colleghi nella magistratura.
(By Maria D.)

Versione tratta da Augusto

Comprensione del brano:

Augusto si mostra magnanimo e clemente nei confronti dei nemici sconfitti. Nella citazione fornita, afferma di aver perdonato ai cittadini che chiedevano clemenza e di aver preferito preservare le nazioni straniere anziché distruggerle.

Questa rappresentazione di Augusto come un leader che cerca la pace e la riconciliazione dopo le vittorie militari è coerente con la sua strategia di stabilire un periodo di stabilità e prosperità, noto come il "Pace Romana".

Nel testo, Augusto fa riferimento al suo rapporto con il Senato romano e alla sua autorità.

Afferma che il Senato ha decretato grazie agli dèi per le sue vittorie e che il suo nome è stato incluso nel Salio carmen per decreto del Senato. Questo evidenzia il suo desiderio di legittimare il suo potere attraverso il consenso e l'approvazione del Senato, che era una delle istituzioni chiave della repubblica romana.

Augusto cerca di dimostrare che il suo potere derivi dalle istituzioni e dalla legittimità del Senato, anziché basarsi unicamente su una presa di potere autocratica. Tuttavia, è importante notare che, nonostante il suo impegno a rispettare le istituzioni repubblicane, Augusto ha gradualmente consolidato il potere effettivo nelle sue mani e ha avviato la transizione verso il Principato, una forma di governo imperiale in cui lui stesso deteneva il controllo.

Potestas: Questo termine si riferisce al potere legale o formale detenuto da un individuo in virtù della sua posizione o della sua carica. È il potere che deriva dalle leggi e dalle istituzioni ed è spesso associato ai poteri formali di un magistrato o di un governante.

Auctoritas: Questo termine è più difficile da tradurre in una singola parola, poiché rappresenta una sorta di autorità morale, prestigio e influenza che una persona possiede.

È il rispetto e la stima guadagnati attraverso il carisma, le abilità personali, le esperienze e le decisioni sagge. È un tipo di potere che non deriva da cariche ufficiali, ma dalla capacità di influenzare e guidare gli altri.

Nella frase di Augusto, quando dice di non aver avuto "potestas" superiore ai suoi colleghi, ma di averli superati tutti in "auctoritas", sta affermando che, sebbene potesse non avere poteri ufficiali superiori, la sua influenza morale e il rispetto guadagnato erano superiori a quelli dei suoi colleghi. Questo riflette il fatto che Augusto stava cercando di costruire una forma di governo che combinasse autorità formale (potestas)

con una leadership carismatica e rispettata (auctoritas), enfatizzando il suo ruolo come guida indiscussa della società romana.
(By Starinthedark)

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