Ritratto di Cesare - Versione Verba Nostra
De Caesaris morte prius quam dicam, ea quae ad formam et habitum...
In merito alla morte di Cesare dirò il prima possibile, (quanto prima), quelle cose che appartengono all'aspetto all'abito al culto e ai costumi, non di meno quelle cose che appartengono alle applicazioni civili e belliche di costui, non sarà inopportuno esporle sommariamente.
Si tramanda che fu di occhi neri e verdastri, di capigliatura calva, deformità che a stento sopportava. Pertanto non accettò nient'altro per sé rispetto a tutti gli onori decretati dal senato e dal popolo o per meglio dire si adoperò più volentieri, rispetto al diritto della corona d'alloro da portare per sempre.
(si tramanda) che costui fu molto sobrio di vino neppure i nemici lo negarono; da ciò Catone Uticense soleva dire che un sol Cesare, fra tutti coloro che tentarono di sovvertire lo stato, fu sobrio. Fu molto esperto di armi e dell'andare a cavallo; fu tollerante della fatica al di sopra dell'aspettativa (fiducia). Precedeva nell'esercito in marcia talvolta a cavallo, più spesso a piedi, con il capo scoperto, sia se ci fosse il sole che la pioggia.
Compiva lunghissimi tragitti con incredibile velocità, a tal punto che molto spesso arrivava prima degli annunciatori per suo conto. Se i fiumi lo facevano ritardare, li attraversava, percorrendoli a nuoto, o appoggiandosi a degli otri gonfi.
(By Maria D. )
Ulteriore proposta di traduzione
Prima che io parli della morte di Cesare, non sarà fuori luogo esporre in breve ciò che riguarda l'aspetto, l'abbigliamento, il comportamento e le abitudini, nonché le inclinazioni civili e militari di lui. Si dice che avesse occhi neri e vivaci, una testa calva, e sopportava con difficoltà questa sua deformità.
Perciò, tra tutti gli onori che gli furono conferiti dal Senato e dal popolo, non accolse né utilizzò nulla con più favore di quanto la legge della corona d'alloro continuamente indossata.
Anche i suoi nemici non negarono che fosse molto sobrio nel consumo di vino; da qui Catone di Utica soleva dire che di tutti coloro che tentarono di rovesciare la repubblica, solo Cesare era rimasto sobrio. Era espertissimo nell'uso delle armi e nell'equitazione; sopportava fatiche al di là dell'ordinario. In marcia, a volte precedeva a piedi il suo cavallo, a volte a capo scoperto, sia che ci fosse sole o pioggia.
Percorse distanze incredibilmente lunghe con una velocità straordinaria, tanto che spesso superò i messaggeri che venivano inviati da lui. Se i fiumi lo ostacolavano, li attraversava a nuoto o galleggiando su gommoni gonfiati.
(By Starinthesky)
Versione tratta da Svetonio