Scontro tra Romani ed Equi
Extractum in tertium annum bellum est Q. Fabio et T. Quinctio consulibus. Fabio, quia is victor ...
La guerra si protrasse fino al terzo anno sotto i Consoli Q. Fabio e T. Quinzio. A Fabio, visto che lui in qualità di vincitore aveva concesso agli Equi la pace, fu data tale provincia.
Il console ordinò che i legati inviati nell'assemblea degli Equi annunciassero che Q. Fabio aveva detto di aver portato la pace a Roma dagli Equi. Ma ora da Roma, Fabio aveva portato guerra agli Equi con la stessa destra armata la quale pacificata aveva concesso precedentemente a quelli. Queste cose che furono dette non sortirono nulla in alcuno a tal punto che i legati furono propriamente oltraggiati e fu inviato l'esercito sul monte Algido contro i Romani.
Non appena tali notizie vennero annunciate a Roma, la spregevolezza della cosa, più che il pericolo, fece uscire l'altro console fuori da Roma. Così i due eserciti consolari si avvicinarono al nemico con l'esercito schierato a battaglia per combattere serratamente. Ma non rimanendo molto del giorno, uno dal posto di guardia dei nemici esclamò (presente storico): "Questo è ostentare, Romani, non portar guerra. Durante la notte dovreste istruire un imminente esercito schierato a battaglia; ci occorrerebbe un lungo giorno per questa contesa. Domani al sorgere del sole ritornate nell'esercito schierato a battaglia; ci sarà la possibilità di combattere; non abbiate timore". Quando spuntò il giorno l'indomani, l'esercito romano schierato a battaglia si fermò (prese posizione) alquanto per primo (in vantaggio); ; alla fine anche gli Equi si avvicinarono.
Vi fu un'energica battaglia da entrambe le parti, ma tuttavia gli Equi non sostennero l'esercito romano schierato a battaglia.
(By Maria D. )
Ulteriore proposta di traduzione
Nell'anno terzo di guerra, sotto il consolato di Quinto Fabio e Tito Quinzio, fu dichiarata la guerra.
A Fabio, poiché aveva dato la pace agli Equi come vincitore, fu assegnata quella provincia. Il console ordinò che gli ambasciatori inviati al consiglio degli Equi annunciassero che Quinto Fabio riferiva di aver portato la pace da loro a Roma. Ma ora, gli Equi portavano la guerra a Roma attraverso Fabio, armato dalla stessa destra con cui in precedenza aveva concesso loro la pace. Queste parole non scossero nessuno in modo tale che gli ambasciatori fossero quasi aggrediti e un esercito fosse inviato contro i Romani alla montagna Algidus.
Quando queste notizie giunsero a Roma, l'indignazione della situazione, più che il pericolo, fece richiamare un console dalla città. Così, i due eserciti consolari si avvicinarono al nemico schierandosi per il combattimento immediato. Tuttavia, poiché rimaneva poco della giornata, uno dei nemici dalla postazione esclamò: 'Romani, questo è uno spettacolo, non una guerra in corso. Organizzate le vostre schiere per la notte imminente; abbiamo bisogno di luce più lunga per questo scontro.
Al sorgere del sole domani, tornate in campo; ci sarà l'opportunità di combattere; non abbiate timore. ' Quando l'alba giunse il giorno successivo, l'ordine romano si schierò in posizione per primo; infine, gli Equi avanzarono. La battaglia fu intensa da entrambe le parti, ma gli Equi non riuscirono a sostenere l'assalto dell'esercito romano."
(By Starinthesky)
Versione tratta da Livio