L'assurdità delle pratiche magiche

Nam et ipse Numa, ad quem nullus Dei propheta, nullus sanctus angelus mittebatur, ...

Infatti, anche Numa stesso, al quale non veniva inviato alcun profeta divino, nessun sant'angelo, fu spinto a praticare la divinazione per mezzo dell'acqua, per vedere nell'acqua le immagini degli dèi o piuttosto i raggiri dei demoni, da cui udiva cosa dovesse istituire e osservare nei riti sacri.

Varrone asserisce che questo genere di divinazione fu apportato dai Persiani, che ricorda che utilizzarono sia lo stesso Numa che in seguito il filosofo Pitagora. Lo stesso Varrone afferma che sia se viene chiamata pratica di divinazione dell'acqua sia se viene chiamata necromanzia in qualunque caso, utilizzato il sangue, vengono presi in causa anche gli dèi degli inferi e sembrano divinare i morti.

Non voglio dire che tali arti ancor prima della venuta del nostro Salvatore solevano essere proibite nelle stesse città dalle leggi delle genti ed essere vendicate con una pena severissima.

Probabilmente infatti a quel tempo tali arti erano lecite. Fece cioè uscire fuori, ciò che emise l'acqua, affinché Numa Pompilio potesse praticare la divinazione dell'acqua, si dice che la ninfa fu chiamata così Egeria. Così infatti si è soliti mutare con l'aspersione delle menzogne le gesta in favole.
(By Maria D. )

Versione tratta da Sallustio

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