Macchinazioni di Catilina

Sed antea item coniuravere pauci contra rem publicam, in quibus Catilina fuit...

Ma prima congiurarono allo stesso modo pochi contro lo stato, tra i quali vi fu Catilina. Parlerò in merito a tale congiura, per quanto potrò (mi sarà possibile) in modo molto coerente.

Sotto i consoli L. Tullo e M. Lepido, P. Autronio e P. Silla designati come consoli, interrogati mentre andavano in giro in cerca di voti, avevano inflitto pene. Poco dopo Catilina, responsabile di concussione, era stato ostacolato nel chiedere il consolato, perché non aveva potuto proporre la sua candidatura entro i giorni prestabiliti. Nello stesso periodo c'era Cn. Pisone, un nobile adolescente, di somma audacia, bisognoso, fazioso, che la mancanza di mezzi e i cattivi costumi incentivavano a sconvolgere lo stato.

Con lui Catilina e Autronio, all'incirca alle none di dicembre messa in comune la decisione, macchinavano in Campidoglio alle Calende di Gennaio di uccidere i consoli L. Cotta e L. Torquato. Saputa tale cosa, avevano rimandato il progetto della strage nuovamente alle None di Febbraio. Già allora macchinavano la rovina non solo dei consoli, ma anche di parecchi senatori.

Perciò se Catilina non avesse dato troppo presto il segnale ai compagni dinanzi alla curia, in quel giorno dopo la fondazione della città di Roma si sarebbe perpetrato un pessimo delitto. Dato che non erano ancora convenuti insieme numerosi armati, tale cosa mandò in frantumi il progetto.
(By Maria D. )

Versione tratta da Sallustio

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