Aderbale chiede aiuto al senato
Cum praecepta parentis mei agitarem, Iugurtha homo omnium quos terra sustinet... Masinissae frustra a vobis auxilium petere.
Inseguendo io i precetti di mio padre, Giugurta, l'uomo più scellerato fra tutti quelli che la terra sostenta, disprezzato il vostro potere, allontanò dal regno e da tutte le fortune me, nipote di Massinissa e già per stirpe alleato ed amico del popolo romano.
Ora io, padri coscritti, poiché ero destinato a precipitare in tanta miseria, avrei desiderato poter chiedere il vostro aiuto più per i miei servigi che per quelli dei miei antenati; avrei voluto, anzitutto, che mi fossero dovuti da parte del popolo romano, senza averne bisogno [...] Ma poiché l'onestà è di per sé malsicura e il comportamento di Giugurta non è stata il mano mia, sono ricorso a voi, padri coscritti, costretto, per mia somma sventura, a esservi più di peso che di giovamento Gli altri re o furono da voi accolti come amici, dopo essere stati sconfitti, o chiesero di divenirlo nel momento del pericolo; al contrario la nostra famiglia si alleò col popolo romano nel corso della guerra contro Cartagine, quando si poteva contare sulla sua lealtà più che sulla sua potenza.
Non vogliate permettere, padri coscritti, che io, progenie di quei re, nipote di Massinissa, implori invano il vostro aiuto.