Agostino confessa e condanna i suoi trascorsi giovanili
Verba et sententiae pagina 397 numero 329
Inizio: Recordari volo transactas foeditates meas, et carnales corruptiones animae meae; ... Fine: scatebra pubertatis, et obnuibilabant atque obfuscabant cor meum
Voglio ricordare le passate brutture e le devastazioni inflitte dalla carne all'anima: non perché io le ami ma per amare te, Dio mio. È per amore del tuo amore che lo faccio, e ripercorro le vie della mia infamia nell'amarezza di questa rimemorazione:
perché tu possa addolcirmela, dolcezza senza inganno, tu felice dolcezza senza angosce. Che mi raccogli dalla dispersione e ricomponi i mille pezzi in cui mi sono frantumato, quando volgendo le spalle all'uno - a te - sono svanito nel molteplice.
Vi fu un tempo, l'adolescenza, in cui bruciavo dalla voglia di provare le cose più basse, e fino in fondo: e mi lasciai pullulare una selva di ombrosi amori, e la mia bella forma ne fu devastata e qualcosa marcì dentro di me ai tuoi occhi, mentre a me stesso piacevo e volevo piacere agli occhi degli uomini.Che altro mi dilettava allora, se non amare e sentirmi amato?
Ma non mi tenevo nei limiti della devozione di anima ad anima, fino al confine luminoso dell'amicizia. Esalavo invece dalla paludosa concupiscenza della carne e dalle polle della pubertà un vapore, che obnubilava e offuscava il mio cuore.