Al cristiano non è mai lecito il suicidio
Verba et sententiae pagina 398 numero 331
Quicumque hoc in se ipsis perpetraverunt, animi magnitudine fortasse mirandi, non sapientiae sanitate laudandi sunt....
Coloro che si sono uccisi, se forse sono da ammirare per grandezza d’animo, non sono da lodare per rettitudine di giudizio.
E se si esamina attentamente la ragione, non si dovra considerare neanche grandezza d’animo se qualcuno si uccide affinche non e capace di sopportare le varie difficolta oppure i peccati altrui. Pero, dicono, molti si sono uccisi per non cadere in mano dei nemici. Al momento non stiamo discutendo se e avvenuto ma se doveva avvenire. La retta ragione si deve anteporre addirittura agli esempi.
Insieme essa possono concordare addirittura gli esempi, Tuttavia quelli che sono innumerevole piu degni di imitazione quanto ancora segnalati per religiosita. Non l’han fatto i patriarchi, non i profeti, non gli Apostoli. Lo stesso Cristo Signore, in quel momento consiglio quest’ultimi, se soffrivano persecuzione, di fuggire di urbe in urbe, poteva consigliarli di uccidersi per non cadere in mano dei persecutori.
E se egli non ha ne comandato ne consigliato che uscissero in questo modo dalla vita i suoi, ai quali, una volta usciti, aveva promesso di preparare una dimora nell’eternita, qualunque sia l’esempio che propongono i pagani i quali non conoscono Dio, e luminoso che non e lecito seguirlo da coloro che adorano l’unico vero Dio.