Dal lavoro la ricchezza
Verba et sententiae pagina 37 numero 34
Inizio: Quidam paterfamilias cum moriturus esset et nihil aliud possidered quot filiis relinqueret praeter vineam ... Fine: Tum filii verba patris significavisse intellexerunt industriam et laborem maximas divitias adlaturos esse. Anonimo
Un padre di famiglia quando fu sul punto di morire e null'altro possedeva da lasciare ai figli tranne una vigna alquanto piccola, chiamò a sé i figli e così arringò: "Io sono in procinto di migrare da questa vita, figli miei: infatti la morte incombe e non tarderà molto.
Certamente voi pensate che io non vi lascerò nulla. Sapete infatti che io ho condotto sempre una vita modesta. Ora invece vi svelerò un fatto inaspettato: nella mia vigna ci sono accuratamente nascoste ricchezze che, se cercherete attentamente dopo la mia morte...". Non potè dire (lett. fare) la fine del colloquio; la morte [gli] interruppe le parole.
I figli però, dopo aver reso gli onori funebri [lett. le cose giuste] al padre, credendo [rati] che nella vigna avrebbero trovato un tesoro, iniziarono a scavare in quella terra piuttosto in profondità e la rivoltarono tutta.
Non trovarono un tesoro, ma la vigna, lavorata accuratamente, produsse frutti molto abbondanti. Allora i figli capirono cosa avessero significato le parole del padre: che la fatica e l'operosità avrebbero portato grandissime ricchezze.