Marco Aurelio: un filosofo sul trono
Verba et sententiae pagina 22 numero 14
Inizio: Post L. Verum M. Aurelius solus rem publicam tenuit, vir, quem mirari ... Fine: Post victoriam tamen emptoribus pretia restituit, qui reddere comparata voluerunt (Eutropio)
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Dopo Vero da solo guidò lo Stato Marco Antonino, uomo che qualcuno può più facilmente ammirare che lodare.
Fin dal principio della vita fu molto tranquillo, al punto che fin dall'infanzia non mutava faccia né al piacere né all'afflizione. Dedito alla filosofia Stoica, egli stesso fu un filosofo non solo per i costumi della (sua) vita ma anche per l'erudizione. Istruito alla filosofia grazie a Apollonio Calcedonio, in letteratura Greca grazie a Sesto di Cheronea, nipote di Plutarco, mentre quella latina gliela insegnò Frontone, nobilissimo oratore.
Questo a Roma trattò con tutti con piena uguaglianza di diritti, non fu spinto a nessuna sconvenienza per la grandezza dell'impero; fu di una evidentissima benevolenza. Amministrò le province con grande benevolenza e moderazione. Pose fine alla guerra che avevano provocata i marcomanni che i Quadi, i vandali sarmati, gli svevi e tutti i barbari e a Roma con Commodo Antonino, suo figlio trionfò. Per la spesa di questa guerra mise all'asta il corredo del re, vasi d'oro coppe di cristallo, la veste di seta e a aurea sua e di sua moglie e molte gemme ornamentali.
E per due mesi ininterrotti fu proseguita quella vendita e fu radunato molto oro. Dopo la vittoria tuttavia restituì il prezzo degli acquisti agli acquirenti che vollero rendere le cose comprate.