Un Otium efficace
Verbatim Pagina 57 numero 6
Quo animo ad otium sapiens secedit? ut sciat se tum quoque ea acturum per quae posteris prosit....
Con quale atteggiamento il sapiente si dedica all'ozio? Sapendo che anche in quella situazione farà quelle cose per mezzo delle quali giova ai posteri.
Noi certamente siamo tra coloro che dicono che sia Zenone che Crisippo hanno fatto cose più grandi che se avessero condotto degli eserciti, ricoperto cariche politiche, fatto delle leggi; questo non per una sola città, ma per tutto il genere umano promulgate. Per quale motivo dunque non conviene ad un uomo buono l'ozio, per mezzo del quale può dare insegnamenti ai futuri secoli e non parli presso pochi ma presso tutti gli uominidi tutte le popolazioni, che esistono ed esisteranno?
In conclusione, ti chiedo se Cleante, Crisippo e Zenone sono vissuti secondo i loro precetti. Senza dubbio risponderai che quelli vissero come avevano detto che si doveva vivere: sebbene nessuno di loro amministrò lo stato. "Non ebbero" dici "quelli o quella fortuna o quella dignità che era solita essere unita all'analisi delle cose pubbliche". Ma ugualmente nonostante ciò trascorsero una vita non attiva: hanno trovato in che modo la loro quiete giovasse agli uomini di più che l'agitazione ed il sudore degli altri.
Dunque nonostante ciò questi sembrano aver fatto molto, sebbene non abbiano fatto nulla per la politica.