Un funesto cinghiale
Cum in Aetolia regnabat Oeneus tyrannus, maxime deae Dianae invisus, aper vastus horridusque,... ante quam amoenissimae lauri gratam memoriam beneficii signifìcabant.
Quando in Etolia regnava Eneo tiranno grandemente odiato dalla Dea Diana, un ferocissimo e selvaggio cinghiale strumento della dea infuriata, dai suoi nascondigli, tra gli alti platani e faggi del fitto bosco faceva irruzione (lett. presente) nel campo e devastava i campi e i prati dei poveri contadini.
Poiché la belva veniva colpita invano da una grande moltitudine di uomini con frecce e con forconi, i poveri contadini erano molto angosciati perché molti venivano uccisi o feriti. Infine contro il cinghiale, con alcuni amici, arrivò Meleagro, figlio di Eneo, valoroso e coraggioso giovane.
Desiderava infatti fortemente combattere per la sua patria e liberare l'Etolia da un così disastroso mostro. Arrivò dunque nei campi con un compagno e, quando il cinghiale si avvicina(va)...(CONTINUA)
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Testo latino completo
Versioni latine pagina 21 numero 8