Legittimo orgoglio di letterato - Versione latino da Versioni latine per il biennio
Legittimo orgoglio di letterato
Versione latino LIBRO Versioni latine per il biennio
Testo latino inizio: Frequenter agenti causam mihi accidit ut giudices ... fine: Demosthenes ego celebritate nominis mei gaudere non debeo?
Traduzione Frequentemente trattando una causa mi accadde che i giudici, avendo sostenuto a lungo serietà e autorità, tutti all'improvviso, come vinti e presi dalla mia capacità di parlare (--> eloquenza), si alzassero e (mi) lodassero;
spesso riportai molta fama da parte del senato: non ottenni mai così tanta benevolenza, quanto di recente dal discorso di Cornelio Tacito. Egli infatti raccontava che ai giochi circensi era seduto vicino a lui un cavaliere romano, che dopo molte nozioni e discorsi si informò: "Sei italico o provinciale?" Tacito rispose: "Mi conosci di certo dai miei libri" Quindi lui: "Sei Tacito o Plinio?". Accadde pochi giorni fa un altro fatto simile.
Sedeva a tavola con me un uomo notevole, Fadio Rufinio, presso un suo stesso cittadino, che era venuto a Roma il giorno prima; a lui Rufinio mi presentò, parlando in seguito molto dei miei studi, e anche quello disse: "E' Plinio". Molto contento, decisi di prendere il grande risultato del mio lavoro.
Infatti se Demostene fu lieto di diritto, poiché una vecchia Attica così lo aveva riconosciuto "Questo è Demostene", io non devo forse gioire a causa della celebrità del mio nome?