Come i Greci combatterono a Maratona (Versione latino Giustino)
Come i Greci combatterono a Maratona
versione latino Giustino traduzione libro
Verte per il Biennio 2C pagina 276 Numero 274
inizio: "Magna in pugnam euntibus animorum alacritas fuit..." fine: "...truncus ad postremum et velut rabida fera dentibus dimicaverit. "
Un grande ardore di animi ebbero coloro che andavano in battaglia, a tal punto che, essendosi migliorate le due schiere vennero verso il nemico con corsa concitata davanti al lancio delle freccie.
e non mancò l'esito della sua audacia: si combattè infatti cn tanto vigore, che da qui tu li considereresti uomini da lì bestie. i persiani vinti si rifugiarono sulle navi, tra quelle molte furono affondate e molte furono prese. in questa battaglia ci fu un tanto grande vigore dei singoli, che, sembrava fosse difficile giudicare a chi spettasse il primo omaggio.
tra tutti gli altri anche la gloria di Temistocle adolsciente, nel quale già appariva allora l'indole di futuro imperatore di dignità, emerse. fu celebrata anche la gloria di Cinegiro, soldato Ateniese, dai grandi scrittori con lodi, che dopo le innumerevoli stragi della battaglia, dopo aver alle navi i nemici fuggitivi, con la mano destra tenne la nave carica e non la lasciò prima di perdere la mano; allora amputata la destra con la sinistra afferrò la nave, avendo perso anche questa stessa, fino alla fine trattenne la nave con la bocca.
si narra che un altro grande coraggio ci fù in esso che, non affaticato da tante stragi, non vinto pur avendo perso due mani, lottò mutilato anke con i denti come una bestia. "