La giustizia fondamento del vivere civile - Versione Cicerone
La giustizia fondamento del vivere civile
Versione latino Cicerone traduzione libro
VERTE MECUM n. 95 pagina 102
Iis etiam, qui vendunt, emunt, conducunt, locant contrahendisque negotiis implicantur, iustitia ad rem gerendam necessaria est, cuius tanta...
Ma anche a coloro che vendono, comprano, prendono e danno in affitto e sono occupati in trattative commerciali, la giustizia è necessaria per trattare gli affari, ed è così grande la sua potenza, che neppure quanti si pascono di scelleratezze e misfatti possono vivere senza una sua porzione, sia pur minima.
Chi, infatti, ruba o strappa qualcosa ad un membro della banda di ladri cui appartiene, deve abbandonare il suo posto in quella banda; ma colui che è detto capo dei pirati, qualora non distribuisse il bottino in parti uguali, o sarebbe ucciso dai suoi compagni o verrebbe abbandonato.
Che anzi si dice che esistano delle leggi proprie dei briganti, alle quali essi obbediscono ed ottemperano. Così per la sua giusta divisione del bottino il brigante illirico Barduli - di cui parla Teopompo - ebbe grande potenza, e di gran lunga superiore fu quella del lusitano Viriato, di fronte al quale cedettero anche i nostri eserciti ed i nostri generali. Ne fiaccò la potenza Gaio Lelio, detto il Sapiente, da pretore, e ne diminuì la ferocia, reprimendola tanto da lasciare ai suoi successori una facile guerra.
Dunque, dal momento che è tanto grande la forza della giustizia che anche rafforza ed aumenta la potenza dei briganti, quanto grande penseremo che sia la sua forza nell'applicazione delle leggi, dei tribunali, in uno Stato ordinato?