Successi romani in Gallia Cisalpina
Minucius consul primo effusis populationibus peragraverat fines Boiorum .... supplicatio in quadriduum decreta.
Il console Minucio aveva dapprima percorso il paese dei Boi largamente devastandolo; indi, siccome gli Insubri abbandonati si erano ritirati nell'interno a difendere le cose proprie, egli si tenne nel suo campo, pensando che si sarebbe arrivati alla battaglia campale.
Né i Boi avrebbero evitato la battaglia se la notizia della rotta degli Insubri non li avesse del tutto scoraggiati; e così, abbandonato e campo, e comandante, dispersi per le borgate a difendere ognuno da sé le cose sue, fecero che il nemico cambiassero il modo della guerra.
Lasciata pertanto la speranza di risolvere la cosa con un solo scontro, cominciò nuovamente a devastare il paese, bruciare le case ed invadere le borgate. In quei giorni stessi Clastidio fu dato alle fiamme. Di là le legioni furono condotte contro i Liguri llvati, che erano i soli che non ubbidivano. Anche questa nazione, come ebbero saputo che gli Insubri erano stati vinti, e i Boi atterriti a tal punto che ebbero paura a cimentarsi in un fatto d'armi, si sottomise.
Vennero lettere in quel tempo dei consoli a Roma con la notizia delle cose fatte prosperamente nella Gallia. Il pretore urbano Marco Sergio le lesse in senato poi, per ordine dei Padri, al popolo; i decretarono pubbliche preci per quattro giorni.