Arione salvato da un delfino - versione greco Luciano

ARIONE SALVATO DA UN DELFINO
VERSIONE DI GRECO di Luciano

Periandro, penso, si compiaceva di lui e spesso lo mandava a chiamare per la (sua) arte, ed egli, arricchito dal tiranno, desiderò tornarsene per mare a casa, a Metimna, e mostrare1 (a tutti) la (sua) ricchezza; e (così), dopo che si fu imbarcato su una nave di uomini malvagi, siccome fece vedere che portava (con sé) molto oro ed argento, quando giunse in mezzo all’Egeo, i marinai gli tesero un’insidia;

ed egli disse: "Dal momento che avete deciso così, permettete almeno che io, dopo avere indossato il (mio) costume ed aver cantato un lamento funebre per me stesso, mi getti (in mare) spontaneamente". I marinai (glielo)

concessero, ed (egli) indossò il costume e cantò con voce assai melodiosa, e cadde in mare convinto di morire assolutamente all’istante: ma io, presolo in groppa e sostenutolo, nuotai con (lui) fino al Tènaro.

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