Il pomo della discordia - Gymnasion versione greco
Il pomo della discordia Luciano
versione greco traduzione libro Alfabeta grammata
Η Θετις μεν ηδη και ο Πηλευς απεληλυθεσαν εiς τον ταλαμον, η Ερις δε εν τοσουτω λαθουσα παντας (εδυνηθη δε ραδιως, των μεν πινοντων, ενιων...
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Teti e Peleo erano andati nel talamo, La Discordia cogliendo il tempo, e non vista da nessuno (era cosa facile, chè chi beveva, chi schiamazzava, chi stava attento a udire Apollo suonare la cedra, le Muse cantare), gettò nella sala del banchetto un pomo bellissimo, tutto d’oro, e con una scritta, che diceva: "la bella l’abbia.
" Quello ruzzolò, ed arrivo', come (fatto) apposta, dove erano sedute Giunone, Venere e Minerva.
Poichè Mercurio lo raccolse, e lesse la scritta, noi altre Nereidi non dicemmo una parola (e che ci conveniva fare quando c’erano quelle?); ma tra loro sorse contesa, e ciascuna voleva il pomo: e se Giove non le avesse separate, sarebbero venute persino alle mani. Lo pregarono che definisse lui la lite, ma egli rispose:
" Di questo non voglio giudicare io; ma andate sull’ Ida da Paride figliuolo di Priamo, il quale è fine conoscitore di bellezze, e sa giudicarne, e non farà torto a nessuna. "
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