Incontro con Omero - Luciano (Versione greco Gymnasion)

Incontro con Omero Luciano versione greco gymnasion

Προσελθων Ομηρω τω ποιητη, σχολης ουσης αμφοιν, τα τε αλλα επυνθανομην και οθεν ειη, λεγων τουτο μαλιστα παρ' ημιν εισετι νυν ζητεισθαι....

Essendomi avvicinato al poeta Omero, entrambi avendo tempo libero, mi informavo su molte e cose e anche da quale luogo veniva, dicendo di ricercare ciò tra noi ancora oggi. E quello diceva di sapere come alcuni lo ritengono di Chio, alcuni di Smirne e molti di Colofone;

diceva di essere certamente babilonese e presso i suoi cittadini non era chiamato Omero, ma Tigrane; ma in seguito, essendo prigioniero in Grecia, mutò il nome. Ancora interrogandolo sui versi respinti come spuri, chiesi se erano stati scritti da quello.

E diceva che quelle cose erano tutte sue. Dunque pensai alle molte assurdità dei grammatici di Zenodoto e Aristarco. Dopo essere stato risposto sufficientemente su ciò, lo interrogai di nuovo sul perché allora cominciò dall'ira; e disse di essere arrivato a ciò senza averne cura. Desiderava anche sapere se scrisse prima l'odissea dell'iliade, come molti dicono, ma negava.

Che non era cieco, cosa che dicono anche su di lui, me ne accorsi subito; Infatti vedevo, cosicchè non ebbi bisogno di chiedere.

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