Luciano, Icaromenippo 11

ἐπεὶ δὲ κατ' αὐτὴν ἤδη τὴν σελήνην ἐγεγόνειν πάμπολυ

TRADUZIONE LETTERALE

Dopo che ero già giunto sopra quella luna staccatomi (part. ἀποσπάω) moltissimo dalle nuvole, compresi (αἰσθάνομαι aor. 1a sing) di essere stanco.

Dopo essermi spinto avanti (προσελαύνω) e sedutomi su questa, mi fermavo (imperf.

διαναπαύω) guardando giù sulla terra come quel Giove di Omero, ora scorrendo con lo sguardo (καθοράω) quella dei cavalieri dei Traci, ora quella quella dei Misii. poco dopo invece se mi sembrò giusto (δόξειε— δοκέω aor ott act 3a sing), la Grecia, la Persia e l'India.

Da tutte queste cose mi riempivo (imp. ἐμπίμπλημι) di un certo profondo piacere.
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