Luciano, Toxaris o l'amicizia 37

Πρότερον δέ σοι εἰπεῖν βούλομαι ὃν τρόπον ποιούμεθα τοὺς φίλους, οὐκ ἐκ τῶν πότων, ὥσπερ ὑμεῖς, οὐδὲ εἰ συνέφηβός τις ἢ γείτων ἦν, ἀλλ'...

Ma prima voglio dirti in quale modo noi ci facciamo gli amici: non nei conviti, come usate voi, nè tra i giovani allevati insieme o vicini di casa, ma quando vediamo un uomo prode e capace di grandi imprese, tutti gli andiamo attorno: e come voi cercate le nozze d'una fanciulla, noi cerchiamo la sua amicizia e facciamo ogni nostro potere per meritarla ed acquistarla.

E dopo che uno è stato scelto per amico, si stringe fra tutti e due un patto con un gran giuramento di vivere insieme e di morire se bisogna, l'uno per l'altro e facciamo così. Ci incidiamo insieme le dita, ne stilliamo il sangue in un calice, vi intingiamo le punte delle spade, poi insieme lo beviamo:

e niente al mondo ci potrebbe sciogliere di più. Questo patto si può fare al massimo in tre e chi avesse più di due amici sarà per noi simile alle donne pubbliche ed adultere perché crediamo che l'amicizia perde la sua forza se è divisa tra molti

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