Un figlio si lamenta con la madre
Ἔστι γάρ τις, ὦ μῆτερ, ἐν οὐρανῷ θεὸς ἀθλιώτερος ἐμοῦ; [...] ὃς τοσαῦτα πράγματα ἔχω μόνος κάμνων καὶ πρὸς τοσαύτας...καὶ Σεμέλης ἐκ γυναικῶν δυστήνων γενόμενοι εὐωχοῦνται ἀφρόντιδες, ὁ δὲ Μαίας τῆς Ἀτλαντίδος διακονοῦμαι αὐτοῖς.
C'è infatti, o madre, un dio in cielo più infelice di me? [...] Se le faccende m'affogano, se io solo devo affaticarmi, e non basto a tanti servigi? Infatti la mattina, come mi alzo, devo spazzare la sala del banchetto, e rifare il letto, e rassettata ogni cosa, esser pronto ai cenni di Giove, e andare su e giù corro tutto il giorno portando suoi ordini: ...(CONTINUA)
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