A Demonico 1
[1] Ἐν πολλοῖς μὲν, ὦ Δημόνικε, πολὺ διεστώσας εὑρήσομεν τάς τε τῶν σπουδαίων γνώμας καὶ τὰς τῶν φαύλων διανοίας, πολὺ δὲ μεγίστην διαφορὰν εἰλήφασιν ἐν ταῖς πρὸς ἀλλήλους συνηθείαις· οἱ μὲν γὰρ τοὺς φίλους παρόντας μόνον τιμῶσιν, οἱ δὲ καὶ μακρὰν ἀπόντας ἀγαπῶσιν, καὶ τὰς μὲν τῶν φαύλων συνηθείας ὀλίγος χρόνος διέλυσε, τὰς δὲ τῶν σπουδαίων φιλίας οὐδ' ἂν ὁ πᾶς αἰὼν ἐξαλείψειεν
Per molti aspetti, o Demonico, troveremo grande disparità tra le intelligenze dei galantuomini e gli intelletti degli uomini da nulla: ma è soprattutto nelle relazioni intime che essi si differenziano in sommo grado.
Infatti gli uomini da nulla onorano gli amici soltanto quando sono presenti, mentre i galantuomini hanno cari gli amici anche quando siano lontani o assenti;
e mentre un breve lasso di tempo basta a dissolvere le relazioni intime tra gli uomini da nulla, neppure l’eternità intera riuscirebbe a cancellare le amicizie tra i galantuomini.
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