chi vuol essere felice coltivi la virtù e fugga il vizio - versione greco Platone
CHI VUOL ESSERE FELICE COLTIVI
LA VIRTU' E FUGGA IL VIZIO
VERSIONE DI GRECO di Platone
INIZIO: ο σωφρων δικαιος...
FINE: φιλια ουκ αν ειη
TRADUZIONE
Il saggio, che è giusto e coraggioso e pio, è un uomo pienamente buono: e il buono fa in maniera accurata e soddisfacente qualunque cosa faccia e chi agisce bene è beato e felice, mentre è sventurato il cattivo e chi agisce male: costui sarebbe chi si comporta in maniera contraria al saggio, il dissoluto.
Io mi pongo come principio queste cose e affermo che queste cose sono vere: se è vero che chi vuole essere felice deve seguire ed esercitare (attenzione agli aggettivi verbali) la virtù, e deve fuggire la dissolutezza quanto più ciascuno possa e deve provvedere a non aver per nulla necessità di essere punito, se lui o un altro dei suoi familiari o la sua città ne avesse necessità deve porre la giustizia e armonia, se vuole essere felice.
Questo mi sembra essere lo scopo guardando al quale si deve vivere: che tutte le cose proprie e quelle della città, tendendo insieme al fine che giustizia e saggezza assistano chi ha intenzione di essere beato, agiscano così, e che le passioni non siano sfrenate e non aiutando ad appagarle, male senza fine, vivendo la vita del lestofante.
Un uomo simile non potrebbe essere accetto né ad un altro uomo né al dio; è incapace di vivere in comunità; per l’uomo al quale non è possibile la convivenza, non potrebbe eserci amicizia
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