Fedone 58a, 58b, 58c (Platone)

Ἔτυχεν γὰρ τῇ προτεραίᾳ τῆς δίκης ή πρύμνα ἐστεμμένη τοῦ πλοίου ὅ εἰς Δῆλον Ἀθηναῖοι πέμπουσιν. [---] Τοῦτ᾽ ἔστι τὸ πλοῖον, ὥς φασιν Ἀθηναῖοι, ἐν ᾧ Θησεύς ποτε εἰς Κρήτην τοὺς "δὶς ἑπτὰ” ἐκείνους ᾤχετο ἄγων καὶ ἔσωσέ τε καὶ αὐτὸς ἐσώθη.

Traduzione letterale

Infatti, accadde il giorno prima del processo che gli Ateniesi mandavano (lett pres) a Delo la poppa incoronata della nave. Questa è la nave, come dicono gli Ateniesi, su cui Teseo una volta andava (οἴχομαι imperf)

a Creta portando (due volte sette ciascuno) i quattordici (ragazzi) e li salvò ed egli stesso fu salvato.

Dunque, come si raccontò (lett presente) allora rivolsero preghiere ad ad Apollo, che se si fossero salvati, ogni anno avrebbero portato (ἀπάξειν, ἀπάγω infinito futuro)... (CONTINUA)

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