Agesilao 11.14 (Senofonte)
Δοκεῖ δ’ ἔμοιγε καὶ τόδε μόνος ἀνθρώπων ἐπιδεῖξαι, ὅτι ἡ μὲν τοῦ σώματος ἰσχὺς γηράσκει, ἡ δὲ τῆς ψυχῆς ῥώμη τῶν ἀγαθῶν ἀνδρῶν ἀγήρατός ἐστιν. ἐκεῖνος γοῦν οὐκ ἀπεῖπε μεγάλην καὶ καλὴν ἐφιέμενος δόξαν, ἔστε τὸ σῶμα φέρειν ἐδύνατο τὴν τῆς ψυχῆς αὐτοῦ ῥώμην.
Mi sembra (ἐμοί raff.ἐμοιγε dat.di ἐγώ) anche che egli solo fra gli uomini abbia dato prova (ἐπιδείκνυμι infinito aoristo)
che la forza del corpo invecchia, mentre la forza d'animo degli uomini (ἀνήρ, ἀνδρός) veri (e) buoni è eterna: quello appunto non si stancò di (part.pres.Ἐφίημι)
andare verso una grande e buona fama, finché (ἔστε) il (sott. suo) corpo (imperf.di δύναμαι) era in grado di tollerare la forza del suo animo.
Traduzione letterale di Anna Maria Di Leo che ne concede il diritto di pubblicazione solo ed unicamente al sito skuolasprint.it
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