Agesilao 11.16 (Senofonte)
οὕτω δὲ τελέως ὁ ἀνὴρ τῇ πατρίδι ὠφέλιμος ὢν διεγένετο ὡς καὶ τετελευτηκὼς ἤδη ἔτι μεγαλείως ὠφελῶν τὴν πόλιν εἰς τὴν ἀίδιον οἴκησιν κατηγάγετο, μνημεῖα μὲν τῆς ἑαυτοῦ ἀρετῆς ἀνὰ πᾶσαν τὴν γῆν κτησάμενος, τῆς δὲ βασιλικῆς ταφῆς ἐν τῇ πατρίδι τυχών.
Così visse (διαγίγνομαι), quell'uomo che fu assolutamente utile alla patria come anche quando già morto arricchendo (ὠφελέω part.pres.) enormemente la città giunse (aor.Κατάγω) nella dimora eterna dopo essersi procurato (κτάομαι part.aor.) su tutta la terra monumenti della sua virtù ma (δὲ) trovando nella patria una sepoltura degna di un re.
Traduzione letterale di Anna Maria Di Leo che ne concede il diritto di pubblicazione solo ed unicamente al sito skuolasprint.it
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