Senofonte, Anabasi 6.3.11, 6.3.12, 6.3.13

οἱ ἱππεῖς καταθέοντες ἐντυγχάνουσι πρεσβύταις πορευομένοις ποι. καὶ ἐπεὶ ἤχθησαν παρὰ Ξενοφῶντα, ἐρωτᾷ αὐτοὺς εἴ που ᾔσθηνται ἄλλου στρατεύματος ὄντος Ἑλληνικοῦ....

I cavalieri mandati in avanscoperta s'imbattono in dei vecchi che camminavano verso di loro. Quando furono condotti da Senofonte, domandò loro se avessero per caso notizie di un altro esercito che era greco.

Questi dicevano tutto ciò che era accaduto, e (cioè che) che attualmente (i Greci) erano stretti d'assedio su un colle, mentre tutti i Traci, li avevano circondati.

Allora (Senofonte) diede disposizione di tenere sotto stretta sorveglianza quegli uomini, che potevano servire da guide in caso di necessità. Predispose le sentinelle, convocò le truppe e disse: "Soldati, molti degli Arcadi sono caduti e i superstiti sono stretti d'assedio su un colle. Ritengo che, se quelli moriranno, neppure per noi ci sarà alcuna salvezza, perché i nemici sono tanti e sicuri di sé. 13 La cosa migliore per noi è di correre in loro aiuto al più presto:

se sono ancora vivi, combatteremo al loro fianco e non rimarremo soli, ad affrontare soli anche i pericoli.

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