Eracle al bivio
Πρόδικος δὲ ὁ σοφὸς φησιν Ηρακλεα, ἐπεὶ ἐκ παίδων εἰς ἥβην ὡρμᾶτο, ἐν ᾗ οἱ νέοι ἤδη αὐτοκράτορες γιγνόμενοι δηλοῦσιν εἴτε τὴν δι’ ἀρετῆς...
Il saggio Prodico afferma che Eracle, quando erompendo dalla fanciullezza all'adolescenza, nella quale i giovani, diventando ormai padroni di se stessi, rivelano se percorreranno la strada verso la vita attraverso la virtù, o quella attraverso la malvagità, se ne stesse seduto in ozio una volta, trovandosi incerto verso quale delle due si sarebbe diretto, e che gli sembrasse che due donne di grande statura gli si avvicinassero l'una onesta in vista e di nobile origine, ornata di natural colorito in volto, nello sguardo pudica, nel portamento modesta, e vestita di bianco;
l'altra ben nutrita alla opulenza e alla mollezza, acconciata in viso sì da sembrar più bianca e più rossa del vero, di tal portamento da sembrar più impettita del naturale, con gli occhi grandi aperti, con un vestito da cui trasparivano in sommo grado le forme giovanili;
e ogni tanto si rimirava, e poi dava un'occhiata se mai alcun altro la contemplasse, e spesso volgeva lo sguardo alla sua propria ombra.
Altre versioni con questo stesso titolo
Eracle al bivio versione greco Hellenikon phronema -Ercole al bivio versione greco del libro Gymnasion - Eracle al bivio: infanzia di Eracle - Eracle al bivio: le due donne -
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