Ierone 5.1, 5.2 - Senofonte
Χαλεπὸν δ' ἐρῶ σοι καὶ ἄλλο πάθημα, ὦ Σιμωνίδη, τῶν τυράννων. γιγνώσκουσι μὲν γὰρ οὐδὲν ἧττον τῶν ἰδιωτῶν τοὺς ἀλκίμους τε καὶ σοφοὺς καὶ δικαίους....
Oh Simonide, ti racconterò un'altra e penosa sventura dei tiranni. Infatti (i tiranni) conoscono i cittadini forti, saggi e giusti.
Qualora per paura uccidono questi, quali altri rimangono a questi per servirsene eccetto gli ingiusti e i deboli e gli schiavi? Gli ingiusti godendo di fiducia poiché come i tiranni temono la città, che divenute libere diventino loro dominatrici, i deboli a causa della situazione presente, gli schiavi perché neppure quelli ritengono degni di essere liberi.
Traduzione n. 2
O Simonide, ti racconterò un' altra situazione difficile dei tiranni. Infatti non stimano niente meno dei cittadini forti, saggi e giusti.
Qualora per paura uccidano questi, quali altri sono rimasti a questi per servirsene eccetto gli ingiusti e i deboli e gli schiavi? Gli ingiusti godendo di fiducia poiché come i tiranni temono le città, che divenute libere diventino loro dominatrici, i deboli a causa della situazione presente, gli schiavi perché neppure quelli ritengono degni di essere liberi.
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