Il coraggio delle donne assire costringe i persiani alla ritirata
Ἰδοῦσαι δ' αἱ γυναῖκες τῶν ᾿Ασσυρίων καὶ τῶν συμμάχων ἤδη φυγὴν καὶ ἐν τῷ στρατοπέδῳ ἀνέκραγον καὶ ἔθεον ἐκπεπληγμέναι, αἱ μὲν καὶ τέκνα...
Le donne degli assiri, quando si avvidero che la fuga serpeggiava pur dentro l'accampamento, le donne degli assiri e dei loro alleati fecero un urlo e presero a correre sbigottite, alcune stringendo i figlioletti, altre, le più giovani, strappandosi i vestiti e graffiandosi il volto e supplicando ognuno in cui s'imbattessero di non fuggire abbandonandole, ma di difendere i figli, le moglie, se stessi. Allora però i re in persona, che si erano piazzati con i loro fedelissimi presso gli ingressi del campo, montando sugli argini del fossato si misero a combattere e ad esortare ognuno a fare altrettanto.
Ciro, Come notò lo sviluppo della situazione, temendo che, ove i suoi avessero fatto irruzione nel campo, sarebbero stati soverchiati, pochi, quali erano, da avversari ben più numerosi, impartì l'ordine di retrocedere passo passo fino a portarsi disciplinatamente fino a portarsi fuori dal tiro nemico. Proprio in quel momento sarebbe stato facile rendersi conto dell'esemplare educazione ricevuta dai Pari:
infatti obbedirono prontamente e prontamente trasmisero l'ordine agli altri; poi quando furono fuori della portata dei colpi, si fermarono ciascuno al proprio posto, ognuno sapendo dove collocarsi con maggiore esattezza di un corpo di ballo.
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