Parole di difesa di Teramene
ἀκούσας ταῦτα ὁ Θηραμένης ἀνεπήδησεν ἐπὶ τὴν ἑστίαν καὶ εἶπεν· Ἐγὼ δ’, ἔφη, ὦ ἄνδρες, ἱκετεύω τὰ πάντων ἐννομώτατα, μὴ ἐπὶ Κριτίᾳ εἶναι...
Avendo Teramene udito queste cose balzò sull'altare di Estia e disse: «E io, cittadini, vi rivolgo la supplica più legittima:
che Crizia non abbia la facoltà di cancellare dall'elenco né me né chiunque voglia di voi, ma che siamo giudicati, voi e io, in base a quella stessa legge che costoro hanno redatto a proposito di quanti sono inclusi nell'elenco. So bene, per gli dei, che a niente mi servirà questo altare,... (continua)
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