La morte di Seneca -Versione di latino di Tacito
La morte di Seneca
Versione latino Tacito dagli Annali - Annales
At Nero nullo in Paulinam proprio odio, ac ne glisceret invidia crudelitatis, inhiberi mortem....
Ma Nerone, nullo il proprio odio per Paolina, e affinché non aumentasse l’invidia della crudeltà, ( la cattiva fama dovuta alla propria crudeltà ) ordina che ne sia inibita la morte.
Con l’invito dei soldati, i servi e i liberti bloccano le braccia, premono il sangue, è incerto se quella è ignara. Seneca nel frattempo poiché durava il tratto (l’attesa) e la lentezza della morte, prega (orat) Stazio Anneo, che era stato provato a lungo da lui nella fede dell’amicizia e nell’arte della medicina, che gli versasse un veleno già provvisto in precedenza con il quale venivano uccisi i condannati ad Atene per pubblico giudizio.
.Ma una volta portato lo bevve invano poiché ormai aveva già gli arti freddi e il corpo chiuso verso la forza del veleno. Allora infine entrò in una vasca di acqua calda, spruzzando i più vicini dei servi, aggiungendo parole dice che gli offriva quel vino a Giove Liberatore.
Alla fine portato in bagno e reso esamine dal vapore è cremato senza alcun solenne funerale. Ita codicillis praescripserat, cum etiam tum praedives et praepotens supremis suis consuleret. Così aveva prescritto nei suoi codicilli quando anche nel momento in cui era straricco e strapotente, provvedesse alla sua morte
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