Biblioteca di Apollodoro 3.14
Σμύρναν κατὰ μῆνιν Ἀφροδίτης (οὐ γὰρ αὐτὴν ἐτίμα) ἴσχει τοῦ πατρὸς ἔρωτα, καὶ συνεργὸν λαβοῦσα τὴν τροφὸν ἀγνοοῦντι τῷ πατρὶ νύκτας δώδεκα συνευνάσθη....
Ti proponiamo una traduzione molto letterale.
Mirra per l'ira di Afrodite (infatti non la teneva in nessun onore) si innamorava del padre, aiutandola la nutrice, dormì per dodici notti con suo padre che non la riconosceva (ἀγνοέω).
Ma il padre, quando se ne accorgeva (αἰσθάνομαι imperf), estraendo la spada la inseguiva; Ella incalzata, (περικαταλαμβάνω part pres mp) pregava (ηὔχετο imperf εὔχομαι e regge il dativo) gli dèi di diventare invisibile.
Ma gli dèi avendo pietà di Mirra, la tramutavano in quella pianta che chiamano smirne...(CONTINUA)
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