Vicissitudini degli Argonauti - versione greco Apollodoro da Mythos
Vicissitudini degli Argonauti versione greco Apollodoro
Traduzione libro Mythos pagina 151 numero 19
Οι Αργοναυται Μυσια προσισχουσι. Ενταυθα δε Ηρακλεα και Πολυφημον κατελιπον....
TRADUZIONE
Gli Argonauti approdano in Misia. Qui lasciano Eracle e Polifemo. Infatti Ila, figlio di Teodante, amata da Eracle, essendo stato mandato aprendere l' acqua, a causa della sua bellezza fu rapita dalle ninfe.
Polifemo avendola udito, poiché questo gridava, tirando fuori la spada correva credendo che fosse condotta via dai briganti. Mentre entrambi cercavano Ila, la nave salpó, Polifemo avendo fondato la città di Chio, regnó sulla Misia, invece Eracle tornó ad Argo. Dalla Misia, giunsero nella terra dei Bebrici su cui regnava Amico, figlio di Poseidone e una ninfa.
Questo poiché era un uomo forte e violento, e sfidava tutti gli stranieri che passavano di là a una gara di pugilato: in questo modo li uccideva tutti. Così anche quel giorno Amico si avvicinò alla nave Argo, e sfidò il più bravo del gruppo a battersi con lui. La sfida fu raccolta da Polideuce: e subito il suo pugno colpì il re a un gomito e lo uccise.
I Bebrici allora lo assalirono, ma i suoi nobili compagni strapparono le armi ai nemici, li misero in fuga e ne uccisero parecchi
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