Ariovisto risponde duramente ai romani- Versione latino di Cesare

Ariovisto risponde duramente ai romani Versione di latino di Cesare

Ad haec Ariovistus respondit: " ius esse belli ut qui vicissent iis quos vicissent quem ad modum vellent imperarent....

Ariovisto replicò a questi: "il diritto di guerra permetteva ai vincitori di dominare i vinti a proprio piacimento; allo stesso modo il popolo romano era abituato a governare i vinti non secondo le imposizioni altrui, ma a proprio arbitrio.

Se Ariovisto non dava ordini ai Romani su come esercitare il loro diritto, non c'era ragione che i Romani ponessero ostacoli a lui, quando applicava il suo. Gli Edui avevano tentato la sorte in guerra, avevano combattuto ed erano usciti sconfitti; perciò, li aveva resi suoi tributari.

Era Cesare a fargli un grave torto, perché con il suo arrivo erano diminuiti i versamenti dei popoli sottomessi. Non avrebbe restituito gli ostaggi agli Edui, ma neppure avrebbe mosso guerra a essi, né ai loro alleati, se rispettavano gli obblighi assunti, pagando ogni anno i tributi. In caso contrario, poco sarebbe servito loro il titolo di fratelli del popolo romano. Se Cesare lo aveva avvertito che non avrebbe lasciato impunite le offese inferte agli Edui, gli rispondeva che nessuno aveva combattuto contro Ariovisto senza subire una disfatta.

Attaccasse pure quando voleva: si sarebbe reso conto del valore degli invitti Germani, che erano addestratissimi e per quattordici anni non avevano mai avuto bisogno di un tetto.

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