La risposta di Cesare agli ambasciatori dei germani

La risposta di Cesare agli ambasciatori dei germani

Caesar, quae visum est, respondit; sed exitus fuit orationis: sibi nullam cum iis amicitiam esse posse, si in Gallia remanerent; neque...

A tali parole Cesare rispose come gli sembrò più opportuno; ma l'esito del discorso fu: egli non poteva essere in amicizia con loro, se restavano in Gallia;

non era vero che coloro, i quali non avevano saputo tutelare i loro confini, stavano occupando quelli altrui né che in Gallia c'erano territori che si potessero concedere a una moltitudine tanto sterminata senza arrecare nocumento; ma, se volevano, era loro consentito fermarsi nella regione degli Ubii. I messi dissero che avrebbero riferito tutto ai loro e, presa una decisione, sarebbero tornati da Cesare da lì a tre giorni.

Intanto gli chiesero di non accostare a loro ulteriormente l'accampamento. Casare rispose che da lui non si poteva ottenere neanche ciò. Infatti Cesare aveva saputo che una gran parte di cavalleria era stata inviata da loro alcuni giorni prima tra gli Ambivariti, al di là della Mosa, per predare e far provvista di frumento.

Riteneva che questi cavalieri erano attesi e proprio per questo si frapponeva una tregua

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