La ragione deve essere la guida dell'uomo
Inizio: Est animuns in partes tributus duas quarunt altera rationis est particeps altera expers. Com igitur praecipitur ut nobismet ... Fine: saepe enin videmus fractos pudore qui ratione nulla vincerentur.
L'animo è diviso in due parti, delle quali l'una è partecipe della ragione, l'altra priva.
Dunque, poiché c’è insegnato a dominare noi stessi, questo si prescrive che la ragione freni l’impulso irrazionale. Per natura nell'animo di tutti vi è un qualcosa quasi flessibile, dimesso, umile, snervato in certo modo languido. Se non ci fosse nient'altro, niente sarebbe più turpe dell'uomo; ma è presente, signora e regina di tutto, la ragione, che con i suoi personali sforzi e ulteriori progressi si trasforma in perfetta virtù.
All'uomo deve sembrare giusto che questa (ragione) comandi a quella parte dell'animo, che deve obbedire. “In che modo?” Mi chiederai. O come un padrone al servo o come un comandante al soldato o come un padre al figlio. Se quella parte dell’anima che ho definito molle si comporterà in modo vergognoso, se si abbandonerà a lamenti e a lacrime da donna, è sopraffatta e costretta dalla custodia di amici e di parenti;
infatti spesso vediamo sconfitti dalla vergogna, quelli che non sarebbero vinti da alcuna ragione.
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