Che differenza c'è tra fatica e dolore - Versione di Cicerone
Che differenza c'è tra fatica e dolore
versione latino Cicerone e traduzione
Interest aliquid inter laborem et dolorem. Sunt finitima omnino, sed tamen differt aliquid....
C'è differenza fra fatica e dolore. (Esse) Sono due cose molto simili, si, ma qualche differenza esiste.
La fatica si ha quando l'anima o il corpo sono impegnati in un compito duro o esercitano una funzione particolarmente gravosa; il dolore invece è un movimento rude e ripugnante ai sensi che si produce nel corpo. Questi due concetti i Greci, che pure hanno una lingua più ricca della nostra, li esprimono con un termine solo. Cosi gli uomini attivi loro li chiamano appassionati, o meglio, amanti del dolore. Meglio noi, che li chiamiamo laboriosi: una cosa è la fatica, un'altra il dolore. Lo vedi, o Grecia, quanto è insufficiente a volte la tua lingua, tu che la credi cosi ricca?
il dolore e la fatica sono due cose differenti, io dico. Gaio Mario, quando gli tagliavano le vene varicose, provava dolore: faticava invece quando, in mezzo a un caldo soffocante, gli toccava marciare alla testa del suo esercito. Bisogna dire però che tra questi due concetti esiste una certa affinità, in quanto l'abitudine alle fatiche facilita la resistenza ai dolori. Quelli che diedero alla Grecia le sue costituzioni politiche appunto per questo vollero che i giovani rafforzassero il fisico con la fatica: anzi, gli Spartani estesero l'usanza anche alle donne, che nelle altre città sono avvezze a una vita particolarmente delicata, e « si celano nell'ombra della casa ». Essi invece non ammisero niente di simile per « le fanciulle spartane, che più della fecondità barbarica hanno a cuore la palestra, l'Eurota, il sole, la polvere, la fatica, e il campo ». A questi faticosi esercizi spesso si accompagna anche il dolore: e a forza di spinte, ferite, urti e cadute, la fatica le rende insensibili.
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